mercoledì 28 novembre 2012

Human Traces


Sto lavorando a questo progetto fotografico da circa 2 mesi, andando nei quartieri periferici ma non solo. L’intento è quello di ricercare luoghi dove è evidente l’isolamento e al tempo stesso dove l’uomo riafferma la volontà  di testimoniare la propria presenza, la necessità di comunicare la propria esistenza agli altri, la volontà di non  essere solo.

Le immagini raccontano Nonluoghi, (come li definisce l'antropologo Marc Augé “Luoghi nei quali la gente si sfiora, si ferma per brevi momenti, passa oltre, …”) in cui compaiono tracce dell’umanità che li ha creati e che oggi li vorrebbe al tempo stesso eliminare.

Il neologismo nonluogo (o non luogo, modellati sul francese non-lieu) definisce due concetti complementari ma assolutamente distinti: da una parte quegli spazi costruiti per un fine ben specifico e dall'altra il rapporto che viene a crearsi fra gli individui e quegli stessi spazi.










 Sono molti i momenti in cui la voglia di rompere la solitudine della città si concretizza, ma spesso si chiudono gli occhi e il cuore e non si  colgono più.  
Paolo Zannini

4 commenti:

Simona ha detto...

Ma quanto mi piace questo effetto! Contribuiscono molto a sottolineare il messaggio delle immagini.In particolare le mie preferite sono la 2,3,6,7,8.
Un po' confuse invece la 4 e la 5 in cui l'effetto forse e' troppo marcato e crea confusione impedendo di leggere in modo netto la frase sul muro dei vicoli che secondo me e' azzeccatissima con il tema che stai trattando.

circolofotograficoamt ha detto...

Accidenti che movimento! non ho guardato il blog per un po' di giorni e... sorpresa! una serie incredibile di foto una più bella dell'altra!
betta

Valerio ha detto...

Veramente un bel lavoro con foto " forti ". Mi piacciono parecchio la 2,3,6,8. Ottimo Paolo ciao.

Mauro ha detto...

Queste foto mi hanno messo addosso una tristezza incredibile. Il che vuol dire che sono emotivamente coinvolgenti, che raggiungono lo scopo di toccarti e farti pensare.
Un bel progetto sicuramente riuscito appieno.
Mauro